Irandum's world gdr

Passeggiando tra le ombre

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°Mister X°
CAT_IMG Posted on 18/10/2011, 17:04




Quale giorno di quale anno era? Erano passati così tanti anni dal giorno della sua nascita, aveva perso il conto chissà da quanti secoli. Eppure a volte quelle erano domande che si poneva, non perchè veramente gli interessasse, solo per poter avere qualcosa su cui pensare.
Le giornate erano diventate così noiose e inutili, così monotone, prive di vita e non solo perchè essa gli era stata privata.
Felix sospirò e saltò una radice che fuoriusciva dal terreno, radice secca e spezzata in un punto. Odiava quel posto quasi quanto odiava se stesso, ma che poteva farci? Aveva pur sempre paura della morte, non se la sentiva di "suicidarsi". Avrebbe continuato a vivere piangendo la sua condizione. Si fermò davanti a un albero secco, isolato dal resto del bosco, come se non fosse stato accettato dai suoi simili.
Accarezzò la secca corteccia sentendola sbriciolare sotto le sue dita e si guardò la mano nera di sporco, polvere e fuliggine, segno che un tempo questo bosco era morto a causa di un incendio.
-Chissà qual è la tua storia, amico Albero- sussurrò guardando quel bestione di fronte a sè.
-Mi sarebbe piaciuto fare due chiacchiere con te, chissà quante cose avresti da raccontare...forse tante quante ne avrei da raccontare io- sospirò infine pensando che forse i suoi anni di vita erano anche maggiori di quelli dell'albero. Chissà.
 
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°°..::Alioth::..°°
CAT_IMG Posted on 18/10/2011, 21:06




Di certo, alla giovane donna seduta tranquillamente su uno dei rami più grossi dell'albero sotto il quale si era fermato il vampiro, la conta degli anni o dei giorni non importava. Il tempo, che cosa poteva essere il tempo per una donna costretta a vivere per secoli? Tutto ciò che le interessava al momento erano i giorni che la separavano al prossimo plenilunio, e tanto bastava.
Il corpo della Lycan, longilineo seppur agile e scattante come quello di una pantera, era quasi totalmente nascosto dalle fronde del misero albero, fronde ricche di nere foglie malsane che però servivano allo scopo. Sicuramente i due erano esseri dalla mentalità simile, in verità anche lei odiava quel posto, infatti non ci sarebbe rimasta a lungo. Se ne sarebbe andata, in un modo o nell'altro, voleva calcare nuovamente le terre degli Uomini, che alle altre popolazioni piacesse oppure no.
E se fosse morta nel tentativo, beh, allora il problema della sua schifosa e inutile esistenza era risolto, non sarebbe stato poi male. Suicidarsi mai, ovviamente, lei, troppo orgogliosa per mostrare al mondo un tale atto di vigliaccheria. Ma morire per mano d'altri nel tentativo di tornare in quello che ancora sentiva come proprio mondo... beh, non era poi tanto male.
Anche se, in tutta sincerità, chi decideva di mettersi sui suoi passi poteva lui stesso definirsi un pazzo suicida.
Sembrava stesse dormendo la donna, gli occhi sicuramente erano chiusi, si stava riposando. Solo le parole del vampiro la indussero a dare un minimo segno di vita, che si tradusse nell'apertura di uno dei brillanti occhi verdi, uno solo. La cosa durò una frazione di secondo però, perchè in men che non si dica tornò nella sua posizione rilassata.

Splendido. Un altro dei pazzi mentecatti che popolano queste terre schifose. Adesso parlano anche con gli alberi.

Borbottò tra sè, solo un lieve mormorio seccato il suo, di certo non stava parlando con la presenza ai piedi dell'albero ma semplicemente con sè stessa, beh, parlare da soli è meglio che parlare con gli alberi.
 
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°Mister X°
CAT_IMG Posted on 19/10/2011, 18:22




Felix si strofinò le mani cercando di togliere alla grossa quel nero che era rimasto sulle sue dita, ovviamente non fece che peggiorare la situazione, ma la cosa lo tranquillizzava, l'essersi espanso portava a uno schiarimento fino alla scomparsa. Lo sporco era spalmato su tutta la mano, ma il non vederlo lo faceva sentire meglio. Era come se il non vedere comportasse il non esistere. Infondo era quello che faceva tutti, compresa la gente "di là". Non vedevano le creature nella Zona Nera e allora vivevano tranquilli come se non esistessero, quando invece erano lì, pronti ad attaccare, sempre più minacciosi, pronti ad espandersi come lo sporco sulle mani di Felix.
Poi una voce giunse da sopra l'albero alle sue orecchie, una voce che parlava piano, parlava con se stessa, ma il vampirismo aveva portato a un udito più fino quindi lui potè sentire.
- Se parlare con un albero significa essere un pazzo mentecatto come definireste allora il parlare con se stessi Miss? -
Sorrise alzando lo sguardo in cerca della provenienza della voce (sicuramente femminile) non riuscendo a trovare niente se non un ombra rilassata su di un ramo.
 
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2 replies since 18/10/2011, 17:04   49 views
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